Spesso siamo stati abituati a leggere nei libri oppure vederle al cinema, storie di naufraghi che affidano la loro vita ad un messaggio in bottiglia. Questa però, non è una storia hollywoodiana tipo Cast away con Tom Hanks, ne tantomeno un racconto di avventura.
Questa è la storia di Francesco Chirico, classe 1919, nato a Futani piccolo centro del Cilento. Chiamato alle armi nella Regia Marina, è stato imbarcato sulla Regia Nave Fiume.
Durante la notte del 29 marzo del 1941 la flotta della Regia Marina subiva una sconfitta a largo di Capo Matapan. Tra le navi affondate, la R.N. Fiume con a bordo il marinaio Chirico.
Insieme al suo Comandante, non aveva abbandonato al nave, raccolse le ultime forze per scrivere un messaggio:
Scritto il messaggio su un pezzo di carta, inserito in una bottiglia, lo lanciò in acqua, affidando ai flutti le sue ultime parole.
Spiaggia di Villasimius, Cagliari, 10 agosto 1952
Su una spiaggia un uomo sta passeggiando in una mattina estiva. Viene attirato da una bottiglia sulla battigia. Guardandola bene, si accorge che al suo interno c’è qualcosa. Al suo interno trova un pezzo di tela con su scritto un messaggio:
«R. Nave Fiume – Prego signori date mie notizie alla mia cara mamma mentre io muoio per la Patria. Marinaio Chirico Francesco da Futani, via Eremiti 1, Salerno. Grazie signori – Italia!»
Il marinaio Francesco Chirico di appena 22 anni, era stato dichiarato disperso, come risulta dagli elenchi dei Caduti e Dispersi della Marina Militare, nella battaglia di Capo Matapan, a sud della Grecia, insieme alla nave Fiume, con la perdita di 813 dei suoi 1.083 marinai.
Il messaggio poi, venne recapitato alla madre del marinaio in una frazione di Futani, paese poco distante da Capo Palinuro.
Alla memoria del Marò Chirico Francesco è decretata una medaglia di bronzo al valor militare: «…prima di scomparire in mare con l’unità , confermava il suo alto spirito militare affidando ai flutti un messaggio di fede e di amor patrio che, dopo undici anni, veniva rinvenuto in costa italiana ».