Il Sommergibile Velella

  La storia Testimonianze Menù di bordo Il primo ritrovamento Missione Velella 2003 Techdive Explorer Team Monumento a Punta Licosa Galleria fotografica Dati tecnici Piani navali L’equipaggio Fotografie dell’equipaggio del Velella   Descrizione Generale Tipo Sommergibile di media crociera Classe Argo Proprietà Regia Marina Cantiere CRDA, Monfalcone Impostazione 9 dicembre 1935 Varo 18 dicembre 1936 Entrata in servizio 31 agosto 1937 Dislocamento in immersione  1018 t Dislocamento in emersione 794 t Lunghezza 63,15 metri Larghezza  6,39 metri Pescaggio 4,46 metri Profondità operativa 100 metri Propulsione due motori diesel FIAT da 1500 CV due motori elettrici CRDA da 800 CV due eliche Velocità di immersione 8 nodi Velocità in emersione 14 nodi Autonomia in superficie 10.176 miglia marine a 8,5 nodi in immersione 100 miglia marine a 3 nodi   Equipaggio 4 Ufficiali 40 tra sottufficiali e marinai Artiglieria 1 cannone da 100/47 Mod. 1931 per smg (149 colpi) 2 mitragliere binate Breda Mod. 31 da 13,2mm  Siluri 4 tubi lanciasiluri anteriori da 533mm e 2 posteriori (8 siluri)   Il Sommergibile Velella – La storia In origine questi sommergibili erano un progetto di due battelli destinati alla Marina portoghese, a quei tempi molte Marine straniere ordinavano sommergibili ai cantieri italiani. I due battelli erano quasi completi, quando per difficoltà finanziarie, il Portogallo rinunciò all’acquisto. Nel 1935, la Regia Marina, che aveva seguito con interesse la costruzione dei battelli da parte del Portogallo, li acquistò completandone la costruzione. Apportate diverse modifiche rispetto al progetto originale, i due battelli furono denominati ARGO e VELELLA. Rivelatisi validi, la Regia Marina ne modificò il progetto leggermente, dando poi vita negli anni dal ’41 al ’43, alla classe TRITONE. Gli inizi Il sommergibile Velella è stato un battello della Regia Marina, dopo essere stato completato fu destinato alla 42ª Squadriglia Sommergibili di Taranto. Il suo primo Comandante fu il Tenente di Vascello Pasquale Terra, il velella fu impiegato in Alto Adriatico per l’addestramento fino all’ottobre 1938. Nell’ottobre 1938 fu trasferito a Lero, poi a Tobruk e in dicembre a Massaua; fu impiegato in Mar Rosso per verificarne le qualità in mari caldi. Operativo Nei mesi primaverili del 1940 tornò in Mediterraneo entrando a far parte della 14ª Squadriglia Sommergibili con base a La Spezia. All’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale si trovava già in mare in missione, tra Rodi e la Turchia; dove fu colpito da un’avaria ai motori e dovette rientrare a Lero. In un secondo tempo si trasferì a Taranto, dove trascorse due mesi nella base pugliese per le riparazioni. Fu poi impiegato nel bacino orientale del Mediterraneo in poche altre missioni, tutte infruttuose; se ne dispose quindi l’invio in Atlantico. Lavori di modifiche e via in navigazione Dopo alcuni lavori di modifica salpò da La Spezia il 25 novembre 1940 e passò lo stretto di Gibilterra il 1 dicembre con vari problemi. Dapprima dovette immergersi per aver avvistato due cacciatorpediniere, poi fu bombardato con cariche di profondità da tre navi scorta uscendone però solo con danni leggeri. Quindi sprofondò sino a 130 metri a causa delle correnti, sino a toccare il fondo nei pressi di Punta Lanchones. Emerso nottetempo, fu di nuovo attaccato da tre unità, ma riuscì ad allontanarsi. Fu quindi inviato al largo delle coste portoghesi, giungendovi il 4 dicembre; il 19 fu inviato sulle tracce di un convoglio con destinazione Lisbona. Ma l’indomani, causa un guasto ad un motore, dovette dirigere per Bordeaux, sede della base italiana di Betasom, dove giunse il 25 dicembre. Foto di gruppo del monumento di Punta Licosa Nuovo comando Il 23 febbraio 1941 il sommergibile Velella sotto il comando del T.V. Pasquale Crepas salpò diretto ad ovest delle coste irlandesi; quattro giorni dopo, durante la navigazione, cercò di attaccare una nave passeggeri, ma non poté avvicinarsi per le avverse condizioni meteo marine. Il 3 marzo dovette immergersi per l’avvistamento di tre cacciatorpediniere, ma riuscì ad evadere la caccia antisommergibile. Tre giorni dopo raggiunse il proprio settore d’operazioni. Non avvistò nessuna nave e, il 16 marzo, intraprese la navigazione di rientro. Ritorno al comando del T.V. Pasquale Terra Negli ultimi giorni di maggio 1941 fu inviato al comando del T.V. Pasquale Terra a ovest dello stretto di Gibilterra. 5 giugno, individuò un convoglio composto da una quindicina di trasporti con varie unità di scorta, tentando più volte di penetrare lo schermo difensivo. Nella notte successiva vi riuscì e lanciò una salva di siluri contro una nave cisterna stimata in 7000 tsl e contro un piroscafo ritenuto da 3200 tsl. L’8 giugno il sommergibile Velella fu attaccato da aerei ma riusc’ ad allontanarsi incolume, cercò poi un convoglio di cui era stato informato via radio e, non avendolo trovato, intraprese la navigazione di rientro, arrivando a Bordeaux il 20 giugno. 17 agosto 1941 lasciò Bordeaux per rientrare in Mediterraneo, e una settimana dopo arrivò all’imboccatura dello stretto di Gibilterra. Stazionò sul fondale in attesa del buio e riemerse nottetempo, costeggiando il Marocco e passando lo stretto nonostante due avvistamenti di navi militari, giungendo infine a Cagliari il 29 agosto. Dal 3 febbraio al 17 marzo 1942 operò per la Scuola Sommergibili di Pola. Cambio di Comando Ad aprile 1942 svolse la sua prima missione in Mediterraneo, al comando del T.V. Giovanni Febbraro, a meridione di Capo Palos in Spagna. Durante tale missione, di mattino, lanciò infruttuosamente due siluri da 1000 metri contro un cacciatorpediniere. Una volta scoperto, dovette immergersi per evadere la caccia con bombe di profondità cui fu sottoposto e dalla quale uscì indenne. Nel giugno 1942 svolse una missione a sud delle Baleari (in contrasto al convoglio britannico «Harpoon», nell’ambito della battaglia di Mezzo Giugno), in luglio al largo della Tunisia, in agosto ad est dell’isola La Galite; dopo che ne ebbe assunto il comando il Tenente di Vascello Mario Patané, tornò a meridione delle Baleari in settembre, al largo di Philippeville e Bona in novembre, e nell’aprile 1943 a settentrione di Cap de Fer. Il 20 giugno 1943 subì un attacco da parte di un bombardiere Bristol Blenheim al largo di Capo Bougaroni, ma lo respinse con … Leggi tutto Il Sommergibile Velella