Istituzione della Festa della Marina
L’istituzione della “Festa della Marina Militare” risale al 13 marzo 1939. All’epoca ogni singola Forza Armata ebbe l’opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa. La Marina Militare scelse la data 10 giugno quale ricordo di una delle più significative ed ardite azioni compiute sul mare nel corso della 1ª Guerra Mondiale: l’impresa di Premuda.
Precedentemente al 1939, la festa della Marina era celebrata il 4 dicembre, festa di Santa Barbara patrona della Forza Armata.
Istituita la giornata celebrativa e scelta la data 10 giugno, nel 1939 la Marina celebrò per la prima volta la propria festa. Solenni cerimonie in tutte le piazze marittime militari, a bordo delle Unità Navali e all’interno di tutti gli stabilimenti di lavoro.
A Roma affluirono per la circostanza ventiduemila marinai, con 150 stendardi di unità di superficie e 105 di sommergibili. Essi resero omaggio alla tomba del Milite Ignoto e sfilarono su via dei Fori Imperiali.
Negli anni 1940 e 1941 la celebrazione ebbe un tono decisamente minore, tornando, malgrado gli avvenimenti della guerra in corso, a toni solenni nel 1942. Sospesa dal 1945 al 1949, è ripristinata nel 1950 abbinata alla festa di Santa Barbara nella data del 4 dicembre.
Nel novembre del 1963, anche su particolare insistenza del Presidente dell’ANMI, l’allora Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Ernesto Giuriati, chiese al Ministro della Difesa di riportare la giornata celebrativa alla più significativa data del 10 giugno.
La Festa della Marina riprese definitivamente i festeggiamenti del 10 giugno 1964 e d’allora non ha più subito variazioni.
L’azione di Premuda.
La più brillante ed audace azione navale della prima Guerra Mondiale La notte fra il 9 e il 10 Giugno 1918 una sezione di due MAS al comando del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo lasciava il porto di Ancona dirigendosi verso l’isola di Premuda dove avrebbe dovuto effettuare un normale rastrellamento allo scopo di accertare la presenza in zona di campi minati.
Durante le operazioni di rastrellamento le unità intercettarono la potente squadra navale austriaca composta da due corazzate, un cacciatorpediniere e sei torpediniere che, uscita dalla base nemica di Pola, stava dirigendo verso il Canale di Otranto.
Ebbe così origine una delle più brillanti azioni navali della prima guerra mondiale. Dove a conclusione di un attacco condotto con incredibile audacia e grande perizia, il Comandante RIZZO silurò ed affondò la corazzata “Santo Stefano”.
Seconda Medaglia d’Oro
A Luigi RIZZO, già decorato con medaglia d’oro al valor militare per aver forzato sei mesi prima il porto di Trieste affondandovi la Corazzata “Wien” venne attribuita, per questa impresa una seconda medaglia d’oro.
A Premuda Rizzo risolse, senza saperlo, un problema ben più importante dell’affondamento di una singola nave, poichè l’impresa modificò profondamente l’attuazione di un piano politico e strategico che avrebbe portato le forze austriache, con ogni probabilità, ad ottenere la supremazia navale in Adriatico e forse nel Mediterraneo.
La flotta austriaca infatti si trovava in mare nel supremo tentativo di uscire da una lunga ed umiliante situazione d’inerzia. Il piano dell’Ammiraglio Horty era chiaro. Attaccare all’improvviso le unità del Canale di Otranto e le forze di protezione italo-franco-inglesi. Cosi da distruggerle prima che la parte più consistente della flotta alleata, concentrata a Taranto e a Corfù, potesse intervenire.
I siluri di Luigi RIZZO, colpendo una importante aliquota delle forze austriache e facendo crollare l’elemento sorpresa, troncarono l’impresa sul nascere, costringendo la flotta austriaca a rinunciare definitivamente all’ambizioso progetto. L’azione di Premuda convinse inoltre definitivamente gli alleati a lasciar cadere la questione relativa all’istituzione dei comandi navali in Mediterraneo lasciando il totale controllo dell’Adriatico all’Italia.
Le congratulazioni dagli Inglesi
Ammirato dall’azione di Luigi RIZZO il Comandante della Grand Fleet, l’Ammiraglio inglese David Beatty fece giungere all’Ammiraglio Cusani Visconti, il seguente telegramma:
“La Grand Fleet porge le più sentite congratulazioni alla flotta italiana per la splendida impresa condotta con tanto valore e audacia contro il nemico austriaco”.
L’impresa di Premuda era poco noto al popolo italiano, fino a quando, nel 1939, la Marina in quella data ne festeggiò al propria festa.
L’impresa del Comandante Rizzo del 10 Giugno 1918:
La Festa della Marina Militare si celebra il 10 giugno, data in cui si ricorda l’anniversario dell’affondamento della Corazzata austriaca “Szent Istvan” (Santo Stefano), nel 1918. Le giornate celebrative delle Forze Armate, compresa quella della Marina Militare, furono istituite nel 1939. Tra il 1950 e 1964 la festa fu celebrata il giorno di Santa Barbara (4 dicembre). Dal 1964, la ricorrenza è stata definitivamente riportata al 10 giugno.
Questo giorno commemora l’impresa coraggiosa di due piccole imbarcazioni della Marina Militare. Esse ottennero in Adriatico un risultato di grande importanza, sia sotto il profilo tecnico che impatto emotivo nei confronti degli avversari. L’azione avvenne nei pressi della piccola isola di Premuda, dove i MAS “15” e “21” attaccarono una potente formazione navale austriaca.
La sezione dei due MAS, al comando rispettivamente del C.C. Luigi Rizzo e del Guardiamarina Giuseppe Aonzo, affondò all’alba del 10 giugno 1918, la corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano).
L’azione stroncò sul nascere una pericolosa incursione che il grosso della flotta austriaca si predisponeva a compiere contro lo sbarramento antisommergibili organizzato dagli Alleati nel Canale d’Otranto, per precludere l’accesso all’Adriatico ai sommergibili tedeschi.
[Fonte: marina.difesa.it]