La Scuola sommergibili della Marina Militare di Taranto è un istituto di formazione per l’addestramento della componente subacquea della Marina Militare Italiana.
La storia
La scuola Sommergibili fu istituita nel 1940 a Pola, poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. La sede nella città istriana avvenne per la posizione lontana dal teatro di guerra in mare. La Scuola era in un complesso rilevato dalla Regia Aeronautica ed adattato, in modo da poter ospitare il personale fra addetti ed allievi. Composto da diversi edifici, trovavano spazio alloggi, servizi, sistemazioni didattiche, ed officine.
Primo Comando
Il Capitano di Corvetta Folco Buonamici è stato il primo Comandante. Otto sommergibili assegnati alla scuola, costituirono il GRUPSOM 12, e un paio di navi appoggio/bersaglio.
La riorganizzazione
Nel 1942 la Scuola viene riorganizzata. Una Sezione didattica a Pola e una Sezione tattica nella città di Fiume, dove si svolgevano le attività di lancio vista la presenza di un silurificio nella città. Nei primi tre anni di attività, la Scuola addestrò circa 700 ufficiali e oltre 5000 militari di tutti i gradi.
L’armistizio
Dopo l’armistizio di Cassibile, la Scuola è stata trasferita a Brindisi e poi Taranto dove viene ricostituito il Comando Sommergibili. Con il trattato di pace del 1947, che imponeva il divieto di possedere sommergibili, la Scuola e il Comando Sommergibili cessarono. Al Comando Sommergibili subentrò MARISTRALSOM che ebbe il compito di provvedere all’affondamento o alla consegna ad altre marine dei battelli sopravvissuti al conflitto.
La soppressione
La Scuola Sommergibili nonostante la soppressione, continuò l’addestramento usando i Sommergibili Giada e Vortice. I due battelli in base al trattato di pace dovevano essere consegnati alla Francia in conto riparazione dei danni di guerra. Ma la Francia non li ritirò ordinandone la demolizione. Nel 1948 i due battelli unitamente al resto della flotta subacquea italiana, sono stati radiati. Contrassegnati V. 1 il “Vortice” e V. 2 il “Giada” i due battelli furono ufficialmente trasformati in pontone di carica batterie.
Addestramento clandestino
Il nuovo utilizzo era solo per evitare la demolizione. I due battelli erano segretamente usati per l’addestrare i sommergibilisti e per le esercitazioni antisom. I battelli, nella massima segretezza, uscivano in mare durante le ore notturne camuffati, con sovrastrutture finte, eliminate dopo l’uscita dal canale navigabile di Taranto. Effettuavano immersioni, emersioni e brevi crociere che consentirono di formare i primi nuclei di sommergibilisti della Marina Militare.
L’ingresso nella NATO
Nel dicembre 1951, vennero meno alcune clausole restrittive del trattato di pace. Con l’ingresso dell’Italia nella NATO, la Marina ha avviato una ricostituzione della componente subacquea. Ci fu il recupero e la messa in servizio di questi due sommergibili della seconda Guerra Mondiale, con la loro funzione ormai soltanto addestrativa, che poterono riprendere i loro nomi e diedero inizio alla rinascita della componente subacquea Italiana.
La rinascita
I sommergibilisti che si erano formati in clandestinità sul Giada e sul Vortice presero in consegna i sommergibili Enrico Tazzoli (ex USS Barb) e Leonardo Da Vinci (ex USS Barb), primi due battelli di una serie ceduta dalla US Navy alla Marina Militare nell’ambito del programma di assistenza militare e che, per qualche decennio ne costituirono la forza subacquea.
Nel 1952 con la ricostruzione del Comando Sommergibili, anche la Scuola Sommergibili riprese ufficialmente la propria attività. La nuova attività in forma e con mezzi molto modesti, era svolta in un paio di stanze della Caserma Farinati di Taranto, e condotta da ex ufficiali e sottufficiali del Giada e del Vortice.
Attività
La Scuola dipende dal Reparto Supporto formazione/addestramento del COMFLOTSOM, il Comando flottiglia sommergibili. Il comando è retto da un Capitano di Vascello, fornendo supporto formativo anche ad allievi di marine straniere.
La selezione dei personale destinato ai sommergibili avviene alla fine della formazione di base presso l’Accademia Navale o la Scuola Sottufficiali della Marina Militare. Si può fare domanda anche nel corso della carriera.
Gli aspiranti sommergibilisti sono sottoposti a una prima selezione. Una volta superati, sono indirizzati presso la Scuola Sommergibili di Taranto. Qui, dopo altre visite mediche di idoneità specialistica, sono ammessi a frequentare il tirocinio di base di durata di cinque settimane. Il corso è frequentato da tutti gli aspiranti, indipendentemente dal corpo, dal grado e dalla categoria di appartenenza.
La fesa successiva è un breve periodo di tirocinio a bordo per approfondire e mettere in pratica le nozioni acquisite a terra. Terminati i due tirocini, e aver superato un esame finale avviene l’ingresso definitivo nella componente “sommergibili”. Ma la formazione dei sommergibilisti prosegue presso la Scuola Sommergibili di Taranto con l’approfondimento della loro preparazione professionale.
La Scuola Sommergibili è dotata di strumenti avanzati didattico-addestrativi, tra cui gli Allenatori d’immersione e di propulsione, lo Steering Stand Simulator, il Submarine Command Team Trainer, l’allenatore al traffico di siluri, il simulatore di falla e fumo, il simulatore di garitta di fuoriuscita e il simulatore Rush Escape.
La scuola sommergibili online