Nel mese di ottobre i Palombari della Marina Militare del Nucleo S.D.A.I. di Napoli, sono intervenuti per la bonifica del relitto di Paestum.
Il relitto, affondato nelle acque di Paestum durante l’operazione Avalanche, si trova adagiato su un fondale di 20/25 metri.
Non è l’unico presente in zona, infatti vi sono altri relitti lungo tutto il litorale.
I Palombari durante l’immersione sul relitto, hanno rinvenuto diverse casse contenenti munizioni di diversa tipologia, nonché numerosi rotoli di miccia.
I Palombari hanno eseguito una ricognizione del sito con l’utilizzo di un metal-detector per la ricerca di altri reperti di interesse. La ricerca ha portato alla luce diversi proiettili. Oltre a questi, gli operatori hanno rinvenuto anche attrezzi da lavoro e pezzi di scorta di armamenti.
L’operazione è proseguita con il recupero e il posizionamento degli ordigni per la successiva detonazione.
A fine operazione, i Palombari della Marina hanno tenuto una Conferenza Stampa presso la Guarda Costiera di Agropoli.
Durante la conferenza, i Palombari hanno illustrato ls loro attività operativa, ma soprattutto quanto svolto durante la bonifica.
I relitti di Paestum da valorizzare
Comune di Capaccio Paestum è intenzionato a valorizzare i relitti della Seconda Guerra Mondiale. L’amministrazione ha attivato gli uffici preposti ad avviare le attività utili al raggiungimento dell’obiettivo.
L’Ente sottolinea che “il patrimonio culturale della nostra storia necessita di essere condiviso nel presente, ma soprattutto di venire affidato alle future generazioni”.
Il carro armato Sherman
Dal 2002 il museo della Piana delle Orma a Latina, ha tra i reperti in mostra un carro armato Sherman DD recuperato nelle acque di Paestum. Il Comune in passato ha richiesto l’assegnazione del carro armato, in quanto rinvenuto nelle acque cilentane, ma la richiesta ha avuto esito negativo.
Tra i relitti presenti c’è anche una nave da sbarco mezzi e truppe. Le sovrastrutture del mezzo fuoriuscivano dall’acqua costituendo pericolo per la navigazione e si decise di demolirle.
Oggi si possono vedere le strutture contorte dovute all’esplosione. Entrambi i relitti sono oramai colonizzati da numerose specie di vita marina.
Oltre ai relitti di Paestum, sulle nostre coste ci sono altri relitti di epoca bellica.
A largo di punta Tresino c’è il relitto dell’Alfieri, requisita dalla Regia Marina alla Tirrenia per motivi bellici. A largo di Punta Licosa c’è il relitto del KT. Questo cargo è poggiato sul fondo in assetto di navigazione. La storia del suo affondamento ad oggi è ignota, probabilmente silurato.
A 9 miglia da Licosa c’è il sommergibile Velella affondato il 7 settembre 43 con 52 marinai a bordo.
In passato sono stati trovati anche resti di aerei.